Restauro
Le non perfette condizioni dell'edificio delle Scuderie Papali e la necessità di rendere lo spazio idoneo alla sua nuova funzione, hanno reso indispensabile un significativo lavoro di restauro. L'intervento, progettato dall'architetto Gae Aulenti e diretto dalla Soprintendenza per i beni architettonici e ambientali di Roma, ha consentito di recuperare un'opera architettonica di straordinaria posizione urbana e di valorizzare spazi che per prestigio e dimensioni costituiscono un luogo espositivo di ineguagliabile valore.
L'iniziativa che ha portato al restauro integrale dell'edificio risale al 20 febbraio 1997, data in cui la Presidenza della Repubblica concede in uso al Comune di Roma le Scuderie. Il 10 luglio dello stesso anno il Comune affida all'Agenzia per il Giubileo l'utilizzo e la gestione dell'edificio settecentesco. Dopo due anni e mezzo di lavori, il 21 dicembre 1999, alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, si inaugura la nuova sede espositiva con una mostra sui capolavori dell'Ermitage.
Il rispetto dell'edificio storico è stato il punto di partenza dell'adattamento delle Scuderie a spazio espositivo. Per non intaccare le strutture originali, nelle due grandi gallerie del primo e del secondo piano, sono state inserite una sequenza di contropareti in cartongesso sulle quali vengono esposte le opere e che nascondono la sofisticata rete degli impianti per la climatizzazione, la sicurezza, l'illuminazione. Dietro le contropareti corrono 66 chilometri e mezzo di fili elettrici, 2 mila metri di condotti in lamiera, 6 chilometri di tubi di ferro, 14 mila metri di cavi. Trovano posto 530 sensori dell'impianto di condizionamento e i 270 cestelli per l'illuminazione disegnati da Gae Aulenti con il lighting designer Piero Castiglione.
Materiali naturali sono stati impiegati per la pavimentazione: il travertino al piano terra e il parquet di rovere verniciato di grigio nelle gallerie di esposizione del primo e del secondo piano. Il vecchio selciato dello "Stallone" è stato conservato ma coperto per garantire le condizioni di massima sicurezza ai visitatori e non creare barriere architettoniche. Le superfici delle pareti sono state trattate con tinte a calce secondo la tradizione dello stucco romano. Per i prospetti esterni è stata scelta una delle bicromie storiche del palazzo, più precisamente quella adottata nel 1865. I risalti architettonici sono in color travertino, le specchiature in terra d'ombra naturale. La scelta del colore è stata oggetto di un'ampia ricerca storica e di analisi di laboratorio eseguite con la supervisione dell'Istituto Centrale per il Restauro. Per motivi di sicurezza è stato necessario creare un ulteriore collegamento tra il primo e il secondo piano. Si tratta di una scala esterna vetrata disegnata da Gae Aulenti che riserva ai visitatori una inedita veduta di Roma con straordinarie rovine.