Tutto in 8 settimane: Picasso è in Italia

Tra le vestigia antiche, le atmosfere popolari, le modelle, la commedia, la danza.

E Olga.


Un itinerario di parole per la città seguendo le tracce di Picasso: dagli Studi Patrizi di via Margutta dove allestì il suo atelier ai siti dell’antichità che cambiarono per sempre il suo orizzonte culturale, dalla scoperta della Roma popolare in compagnia degli altri artisti impegnati nel progetto Parade all’incontro fatale con Olga. In occasione della mostra Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915 – 1925, quattro appuntamenti romani per raccontare, seguendo il filo rosso delle opere d’arte e delle suggestioni visive, il primo viaggio di Picasso in Italia e l’enorme impatto che questo ebbe nell’evoluzione del suo stile e della sua idea di modernità.

05 ottobre ore 18.00
Via Margutta 53/b
Mon atelier à via Margutta 53/b
Grazie all’ospitalità della Galleria W. Apolloni di Marco Fabio Apolloni, il pubblico potrà visitare lo studio del Palazzo Patrizi, edificio concepito come grande atelier attorno al quale ruotavano i maggiori artisti dell’epoca in visita a Roma. Qui Picasso produsse alcune delle sue opere italiane più celebri, ispirate al folclore romano e in particolare alla figura delle donne ciociare, modelle “di strada" e soggetto tra i più rappresentativi dell’identità italiana nel mondo dell’arte. Attraverso il racconto di Valentina Moncada, si ripercorreranno le tappe del processo creativo dell’artista durante il suo soggiorno romano, culminato nei due capolavori L’Italienne e Arlequin et femme au colier.

 
24 ottobre ore 18.00 (rinviato a data da destinarsi)
Terme di Diocleziano
Dalle suggestioni dell’antico la lezione di Picasso sulla contemporaneità
Salvatore Settis in conversazione con Carlos Basualdo
Qual è la linea che separa l’apparente immobilità del passato dalle suggestioni che l’antico può offrire alla contemporaneità? Ripercorrendo le tappe del viaggio dell’artista in Italia, Salvatore Settis e Carlos Basualdo si addentreranno nelle profondità dello sguardo di Picasso: uno sguardo che trasforma, assembla, contamina e ricrea, modificando la realtà secondo la recente svolta cubista; d’altra parte, però,  si riscopre il Picasso più intimo e meno noto che, appena giunto in Italia nel 1917, non poté fare a meno di subire il fascino dell’arte rinascimentale di Roma così come dei tesori sotterranei di una Pompei che l’archeologia aveva svelato solo in parte.


14 novembre ore 18.00
Palazzo Barberini
Pablo Picasso tra cubismo e neoclassicismo 1915-1925. La mostra
«Delle statue antiche lo avevano colpito la monumentalità e la sensualità nascosta, più che le forme e le proporzioni, preferendo all’Antica Roma e al Rinascimento gli Etruschi, gli affreschi erotici di Pompei, le maschere della Commedia dell’arte, la vita frenetica della via Margutta del 1917 o quella dei vicoli di Napoli».
Olivier Berggruen, curatore della mostra alle Scuderie del Quirinale, racconta il viaggio di Picasso in Italia e la genesi di un’esposizione.

 
20 novembre ore 18.00
Teatro dell’Opera
Parade e l’invenzione del Novecento
Parade fu una rivoluzione: nell’arte, nella danza, nell’idea di spettacolo, nella vita stessa di Pablo Picasso. Parade era l’arte portata in scena, teatro nel teatro, era la vita contro la guerra. Dell’avventura, umana e artistica, di Parade ci raccontano Carlo Fuortes, Lorca Massine, Francesco Vezzoli, in conversazione con Anna Lea Antolini.

13 gennaio ore 11.00
Terme di Diocleziano
Dalle suggestioni dell’antico la lezione di Picasso sulla contemporaneità
Salvatore Settis in conversazione con Flavio Fergonzi
Qual è la linea che separa l’apparente immobilità del passato dalle suggestioni che l’antico può offrire al nuovo? L’incontro ruota attorno al dialogo continuo tra antico e moderno nelle opere di Picasso, sondando l’immaginario trasversale che portò l’artista ad esplorare i confini dell’arte classica per poi plasmarla e riformularla attraverso la complessità e il vigore della propria visione. Ripercorrendo le tappe del viaggio dell’artista in Italia, Salvatore Settis e Flavio Fergonzi si addentreranno nelle profondità dello sguardo di Picasso: uno sguardo che trasforma, assembla, contamina e ricrea, modificando la realtà secondo la recente svolta cubista.

17 gennaio ore 18.00
Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Picasso e l’Italia : le Biennali, le mostre e il rapporto con il mondo culturale italiano
una conversazione di Mariagrazia Messina, Caterina Zappia e Debora Rossi

Per la chiusura della mostra, abbiamo organizzato un ultimo incontro dedicato ai rapporti di Picasso con l’Italia, la sua influenza sui maggiori artisti europei dell’epoca e la scossa che la sua opera diede all’arte italiana di quegli anni. Utilizzando il materiale presente all’Archivio Storico della Biennale di Venezia - corrispondenza, rassegna stampa, documentazione fotografica - si approfondiranno in particolare le presenze dell'artista nel 1948, quando Picasso allestì a Venezia la prima sala personale curata da Renato Guttuso, e nel 1950 nel contesto della mostra "Quattro maestri del cubismo". L'impatto che la presenza di Picasso e dei cubisti ebbero in Italia in queste prime edizioni della Biennale Arte nel dopoguerra fu enorme, poi suggellato dalle mostre del 1953 a Roma e a Milano. L’incontro si propone di riassumere i momenti e i luoghi salienti che legano Picasso all’Italia, con una specifica storia espositiva fatta di successi ma anche di un lungo periodo di difficoltà, nella ricezione italiana dell’artista: una storia che ne consacra l’influenza artistica e immaginativa su artisti e forme d’arte che avevano nel Mediterraneo un punto di riferimento.

 

 


INFO

ingresso libero fino a esaurimento posti.

Esclusivamente per l’appuntamento del 5 ottobre, a causa del numero limitato di posti, è necessario prenotare. Per farlo, occorre inviare una email a [email protected]. Prenotazioni attive a partire da lunedì 2 ottobre.